La nuova parola del momento è blockchain. Molti però come negli anni ‘90 vedevano il TCP-IP come qualcosa di tecnico che permetteva di avere un sito personale o un’email ma poco altro. Oggi si pensa che la blockchain sia un luogo dove si specula sulle criptovalute. I bitcoin come le email sono sicuramente le killer application che hanno permesso l’avvio, ma molto altro sta arrivando.
La tecnologia è infatti ancora in forte evoluzione e non a caso dato che deriva da un whitepaper che ne descriveva le possibili caratteristiche pubblicato nel 2008 da un certo Satoshi Nakamoto, ad oggi ancora senza volto.
L’anno successivo fu creata la blockchain Bitcoin. Nel 2015 la blockchain Ethereum con gli smart contract.
Come all’inizio del Web c’è stata la guerra dei browser oggi assistiamo alla guerra delle blockchain, della scelta delle piattaforme e interfacce da utilizzare per utilizzare questa nuova tecnologia.
Assieme agli strumenti e alle aziende che si posizioneranno e nasceranno in questo nuovo contesto vedremo anche l’emergere e la modifica dei diritti come il copyright che sarà ulteriormente rivoluzionato.
Oggi come negli anni ‘90 si è creata la grande opportunità di un nuovo contesto che scompaginerà i posizionamenti delle grandi società permettendo la nascita di nuovi modelli di business. Non è un caso che nei primi sei mesi del 2018 quattro società italiane hanno raccolto più tramite una raccolta fondi su blockchain che tutte le altre attraverso il venture capital italiano.
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